
Cantieri Visivi: quando la fotografia diventa protagonista dell’arredamento urbano
Il progetto mirava a riformulare l’immagine esterna dei cantieri attribuendo ai cartelloni anagrafici appesi alle impalcature un compito nuovo; non più solo semplici tabelle informative, ma spazi per l’arte. Due le installazioni a cura di Andrea Morgante: una foto dalle dimensioni di metri 3×4 installata in piazza Nazario Sauro raffigurante un opera/video di Bill Viola (uno degli artisti statunitensi più apprezzati nella video art); un’elaborazione del cielo stellato (metri 3×5), mosaico paleocristiano presente nella chiesa di Santa Maria della Croce a Casarano.

1) La comunicazione trasmessa dal cartellone anagrafico che preannuncia la realizzazione del cantiere.
2) La copertura dell’impalcatura che solitamente prevede dei teli, durante l’esecuzione dei lavori.
3) Gli ambienti interni al cantiere, pensando di convertirli in spazi dedicati a gallerie temporanee.
I tabelloni informativi sono sempre stati compilati con le date di inizio e fine dei lavori, la ditta esecutrice, il direttore dei lavori, ecc…, senza aver mai preteso di attribuire loro un valore estetico. Questa iniziativa rivolta alle imprese ha avuto come scopo una rivalutazione della presenza di queste all’interno degli interventi edili, concependola sotto un’altra visione, quella dell’arredare con gusto e stile le opere urbane sottoposte ai lavori di ristrutturazione, e soprattutto rendere l’arte partecipe della vita cittadina. Una nuova prospettiva che ingentilisce i luoghi del cantiere, rendendoli protagonisti di un processo di abbellimento della città, in cui poter godere dell’arte nel suo significato più intrinseco, donando piacere alla vista di chi osserva, vive, condivide gli spazi.

Il rapporto tra visione e contesto urbano è in continuo rinnovamento. L’estetica del territorio è da reinventare, una necessità che nasce da un’attenzione da dedicare al futuro, in un’ottica di rimodernamento urbanistico, caratterizzato da una nuova consapevolezza del valore che assume la città inglobando in sé l’architettura e tutto il territorio protagonista di un’infinito cambiamento.